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martedì 26 marzo 2013

Il diploma del coraggio

La diversa personalità delle 2 pupette si evidenzia ogni giorno di più, oggi se ne è avuta ancora la riprova in occasione del richiamo delle vaccinazioni.

Ieri sera erano entrambe un pò nervose all'idea di andare a farsi bucare da un signore in camice bianco; abbiamo spiegato loro che non avrebbero sentito dolore, io ho anche detto che ricordavo quando le avevo fatte io e che non c'era stato alcun dolore.

Sembravano tutte e 2 essersi convinte che quanto raccontavo loro fosse la verità, anche se intuivo che non era così per entrambe, soprattutto per la Sonia.

E infatti la cara Sonia è stata quella che si è mostrata più spaventata quando lei, Chiara e la mamma sono arrivate in ambulatorio.

Alla domanda del medico su chi volesse cominciare, Sonia si è nascosta dietro la mamma e allora la coraggiosa Chiara si è fatta avanti mostrandosi imperturbabile per tutta la durata della procedura.
La dolcemetà mi ha raccontato che non ha fatto una piega, nemmeno quando veniva siringata: una vera e propria roccia, e dire che conoscendola chiunque direbbe che delle 2 è quella più fragile!

Al contrario, quando è arrivato il turno di Sonia c'è stata un pò di ritrosia a sottoporti alla vaccinazione. Dopo qualche rassicurazione il tutto è andato liscio, anche se qualche lacrimuccia è stata trattenuta a malapena. La piccola si è accoccolata sulle spalle della mamma in entrambe le occasioni del buco, e la dolcemetà ha riferito che è sempre stata vicina alla lacrima.

Alla fine della vaccinazione, un bel diploma di Coraggio per entrambe!

Insomma, concludendo si può dire che la più "bambola" delle 2, Chiara, si è mostrata una roccia, mentre la più casinista si è mostrata la più timorosa.

Le apparenze ingannano anche con loro 2!

mercoledì 13 marzo 2013

Evoluzione e miniaturizzazione delle videocamere

L'evoluzione delle videocamere nel corso degli anni ha in un certo senso seguito lo stesso percorso di altri dispositivi elettronici/informatici, come il telefono cellulare (ora smartphone) o il personal computer, riducendo da un lato le proprie dimensioni ed aumentando dall'altro lato le performance e le features messe a disposizione dell'utente.

Si tratta della cosiddetta miniaturizzazione dei dispositivi, che negli anni ha visto le videocamere passare da enormi apparati dal peso di svariati chilogrammi a piccoli dispositivi dal peso di pochi etti che facilmente gestibili con una sola mano, come le Videocamere Handycam®.

Nella seconda metà degli anni '90 partecipai ad un corso di ripresa cinematografica e ricordo ancora che le uscite per perfezionare il lato pratico del corso vedevano l'istruttore del corso maneggiare una enorme videocamera che teneva appoggiata sulla sua spalla, tale era il peso e l'ingombro di questo dispositivo.

Videocamere che ancora registravano su nastro, il quale poi veniva integrato in videocassette che permettevano di rivedere le scene registrate sul proprio videoregistratore di casa.

Dal nostro si è poi passati finalmente al digitale con il formato MiniDV che tanto successo ha avuto e che ha accompagnato la nascita delle prime videocamere dalle misure contenute.

Perchè in effetti, a pensarci bene, le videocamere sono dispositivi "portatori sani di tecnologia di ultima generazione": hanno in un certo senso segnato la via dell'evoluzione verso la tecnologia digitale, verso la riduzione delle dimensioni del dispositivo, verso l'integrazione con altri dispositivi come ad esempio il personal computer, che oggi permette di editar, modificare e creare filmati digitali con pochi click, in maniera decisamente intuitiva ed user-friendly.

Le Videocamere Handycam® sono il presente ed il futuro di questa tecnologia, divenuti oramai apparati tecnologici alla portata di tutti anche grazie a costi decisamente accessibili a tutte le tasche e una facilità d'uso e di gestione che in passato ci si poteva solo sognare.

E voi, avete vissuto anche voi questa evoluzione? Come era la vostra prima videocamera e come è quella attuale?

Videocamere Handycam® - Infographic

Videocamere Handycam®

Articolo sponsorizzato

martedì 5 marzo 2013

Riflessioni sparse di un papà

Passano i giorni, le settimane, i mesi, e le bimbe crescono, crescono, crescono così velocemente che te ne accorgi solo quando ti guardi indietro ammirando una foto di qualche mese prima e ti trovi a scrutare un volto che già non ricordavi più, fisionomie cambiate in maniera magari per altri impercettibili ma per te così significative e marcate.

Crescono e cambia anche il loro modo di approcciarsi al mondo: aumenta la confidenza con la realtà che sta la fuori, col mondo esterno e con le amiche e gli amici della scuola materna.

E crescendo cambiano anche le modalità con le quali entrare in contatto con loro 2, anzi, con loro 3, perchè ci includo anche la più grande, la principessa divenuta oramai quasi una signorina.
Cambia il modo con quale loro ti cercano, ti parlano, interagiscono con te e tu con loro; cambia il senso che danno alle cose, ai tempi, alle esperienze, alle amicizie stesse.
Cambiano anche i loro occhi perchè vedono la realtà in modo diverso da come l'han vista finora, e tutto sommato posso pensare che siano ancora piccole e che il bello del cambiamento debba ancora venire.

Mancano pochi mesi alla fine della scuola materna eppure si scorge in loro uno spirito già nuovo, un modo di vivere questi giorni in modo diverso da come accaduto finora.
La scuola materna non è più il luogo in cui passare la giornata con la maestra e le amiche e gli amici ma un antipasto di quel che verrà, alle scuole primarie, e che già le intriga, le incuriosisce, le attira.

Questi ultimi mesi di scuola materna le vedono già troppo grandi per quei banchi, per quei giochi. Mi sembrano già troppo grandi per quella scuola, mi sembrano già pronte per la scuola elementare, per questo grande salto che chiuderà definitivamente, per loro e anche per noi, l'esperienza con l'asilo, con quel mondo che le ha viste passare da quasi-poppanti a bambine pronte a conoscere il mondo, la storia, l'arte, la cultura.

Ci godiamo, noi e loro, questi ultimi mesi, queste ultime settimane.
Poi, tra qualche anno, ripenseremo a questi anni e ci accorgeremo, nuovamente, quanto saranno cambiate, loro. E anche noi.