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martedì 5 marzo 2013

Riflessioni sparse di un papà

Passano i giorni, le settimane, i mesi, e le bimbe crescono, crescono, crescono così velocemente che te ne accorgi solo quando ti guardi indietro ammirando una foto di qualche mese prima e ti trovi a scrutare un volto che già non ricordavi più, fisionomie cambiate in maniera magari per altri impercettibili ma per te così significative e marcate.

Crescono e cambia anche il loro modo di approcciarsi al mondo: aumenta la confidenza con la realtà che sta la fuori, col mondo esterno e con le amiche e gli amici della scuola materna.

E crescendo cambiano anche le modalità con le quali entrare in contatto con loro 2, anzi, con loro 3, perchè ci includo anche la più grande, la principessa divenuta oramai quasi una signorina.
Cambia il modo con quale loro ti cercano, ti parlano, interagiscono con te e tu con loro; cambia il senso che danno alle cose, ai tempi, alle esperienze, alle amicizie stesse.
Cambiano anche i loro occhi perchè vedono la realtà in modo diverso da come l'han vista finora, e tutto sommato posso pensare che siano ancora piccole e che il bello del cambiamento debba ancora venire.

Mancano pochi mesi alla fine della scuola materna eppure si scorge in loro uno spirito già nuovo, un modo di vivere questi giorni in modo diverso da come accaduto finora.
La scuola materna non è più il luogo in cui passare la giornata con la maestra e le amiche e gli amici ma un antipasto di quel che verrà, alle scuole primarie, e che già le intriga, le incuriosisce, le attira.

Questi ultimi mesi di scuola materna le vedono già troppo grandi per quei banchi, per quei giochi. Mi sembrano già troppo grandi per quella scuola, mi sembrano già pronte per la scuola elementare, per questo grande salto che chiuderà definitivamente, per loro e anche per noi, l'esperienza con l'asilo, con quel mondo che le ha viste passare da quasi-poppanti a bambine pronte a conoscere il mondo, la storia, l'arte, la cultura.

Ci godiamo, noi e loro, questi ultimi mesi, queste ultime settimane.
Poi, tra qualche anno, ripenseremo a questi anni e ci accorgeremo, nuovamente, quanto saranno cambiate, loro. E anche noi.


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