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giovedì 29 novembre 2007

Quante cose nuove

Il profumo delle pelle della mamma, il calore di un bacio, la forza di un'abbraccio, la leggerezza di piuma di una carezza, il suono di un sorriso e del nostro pianto.

Lo sguardo innamorato dei nostri genitori, le ninna-nanna sussurrate per cullarci: quante cose impareremo, quante prime volte, quante scoperte, quante novità ci attendono là fuori.

Provare ad immaginare quello che ci aspetta è difficile, riuscirci impossibile.
Si può ricordare quel che si è perso ma non immaginare quel che non si è mai visto.

Immaginare la vastità del cielo, i colori dei fiori nei campi, il rumore del vento, il suono di un sorriso: tutte sensazioni che possiamo solo immaginare adesso ma che non vediamo l'ora di scoprire, per la prima volta.
Per poi riassaporare ogni giorno, insieme.

Quello che ora conosciamo, e bene, è solo un sentimento: l'amore, ciò che ci ha condotte fin qui e che ci accompagnerà lungo tutto il percorso delle nostre vite.

Un sentimento che poeti di tutte le epoche han declamato con una voce così forte da far arrivare le loro odi fino al cielo, il posto da cui noi arriviamo.

E alcune di queste odi ci sono rimaste così impresse che oggi vogliamo riportarle qui, su questa pagina, per dedicarle a tutti voi, ma in particolare a mamma e papà.

T'amo senza sapere come, né quando, né da dove,
t'amo direttamente senza problemi né orgoglio:
così ti amo perché non so amare altrimenti

che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.

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