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venerdì 8 maggio 2009

I bambini ed i meccanismi di apprendimento

Scoperta interessante o scoperta... dell'acqua calda?

E' la riflessione che m'e' sovvenuta leggendo un'articolo di Repubblica.it riguardante la capacita' di osservazione e di apprendimento dei bambini attorno ai cinque mesi di vita.

L'articolo li chiama "Neonati, piccoli geni" e forse un poco esagera.
O meglio, forse non esagera ma non mi sembra che si sia scoperto nulla di nuovo attorno al fantastico mondo dei bambini.

L'articolo riporta uno studio effettuato negli Stati Uniti dalla Northwestern University e pubblicato sulla rivista Psychological science.
Lo studio riguardava i meccanismi di apprendimento dei neonati, meccanismi che secondo i risultati di questo studio sono innati e non legati alle persone che stanno loro attorno.

Lo studio riporta che i neonati hanno una capacita' instancabile di osservare tutto cio' che li circonda e di immagazzinare queste conoscenze, spendendo piu' tempo ad osservare quelle novita' che giornalmente si presentano ai loro occhi, proprio come fanno gli adulti.

Un neonato a 5 mesi di vita sa distinguere l'acqua da una stessa sostanza liquida di colore blu molto simile all'acqua, se pero' durante l'esperimento veniva loro mostrata una sostanza insolita allora i bambini trascorrevano piu' tempo ad osservarla per cercare di spiegarsi cosa fosse la novita' che si presentava davanti ai loro occhi.

Insomma, i bambini sono dei piccoli ricercatori-osservatori che trascorrono il loro tempo studiando e catalogando tutto cio' che li circonda, cercando di identificare e spiegare a loro stessi tutte le novita' che giornalmente si presentano loro.

Siamo sicuri che si tratti davvero di una scoperta e non piuttosto di una conferma di quanto ogni genitore gia' sa?

Basta osservare un bambino per capire che trascorre il suo tempo cercando di interpretare la realta' che lo circonda, sia essa un'oggetto, un suono, una persona, un colore, un'odore, una sensazione, manipolando quando possibile l'oggetto che lo interessa per capire come questo funziona e come puo' essere utilizzato nei suoi giochi.

Questo studio e' una attivita' che in verita' continua per tutta la vita, anche da adulti, poiche' ogni novita' attira l'attenzione anche in eta' adulta e ci spinge a cercare di capire cosa sta dietro agli oggetti o ai fenomeni in cui ci imbattiamo.

O mi sbaglio?

3 commenti:

Giulia e tribù ha detto...

secondo me non sbagli affatto, hai ragionissima! ogni genitore lo sa, basta guardare le proprie creature a pochi mesi, con che avidità scrutano, valutano, 'investigano' tutto ciò che capita loro a tiro...con un gusto peraltro particolare per le cose e le situazioni più pericolose in assoluto...e poi quando arriva il fantastico dono della parola, basta lasciarsi sommergere dalle loro CONTINUE e inevitabili domande su TUTTO quello che esiste al mondo, prima tra tutte 'perchè' e 'che cos'è', nell'ordine a scelta...:-)

volevo ringraziarti dei tuoi ultimi commenti ai miei post, sei un lettore davvero meraviglioso! un abbraccio a te e a tutta la tribù!!

caia coconi ha detto...

no ti sbagli!
anche secondo me è una cosa abbastanza manifesta per un genitore che osserva e ascolta il proprio bambino...
è per questo che a volte ci si fa prendere l'ansia della stimolazione e qui a mio avviso a volte si esagera pure e sti poveri piccini sembrano delle trottole e spesso sovrastimolati finiscono per perdere capacità di attenzione...
ma torniamo alla dura vita del genitore che come la fa la sbaglia!!!

:D

EricaML ha detto...

anche secondo me hai super-ragione