Non so se conoscete anche voi la triste vicenda di un bellissimo bambino di nome Emanuele Lo Bue. La dolcemetà ha visto in TV un'intervista alla mamma e da lì siamo entrati in contatto col suo blog Salviamo Emanuele, e successivamente abbiamo stretto amicizia con sua madre in Facebook.
Ho chiesto alla mamma di Emanuele, la signora Elisabetta, il permesso di riportare qui il suo annuncio per far conoscere a quante più persone possibili la triste storia di suo figlio e poter così muovere quante più persone possibili per cercare di aiutarlo.
La politica sembra ignorare casi come questo anche se in prossimità delle elezioni politiche tutto può accadere, ma alla fin fine son sempre le persone comuni quelle che dimostrano di avere più cuore. Bando alle chiacchiere, eccovi qui la storia di Emanuele raccontata dalla mamma.
La storia del Piccolo Carabiniere
28 settembre 2000: nasce Emanuele La storia di mio figlio inizia come quella di tutti i bambini. Nasce da un amore e cresce in una famiglia come tante: mamma, papà, una sorella più grande, i nonni, gli zii. E’ un bambino come gli altri, un angioletto pieno di vita e di cose da fare.
Va a scuola volentieri, a quattro anni comincia a suonare il pianoforte, studia l’inglese, fa karate, gioca a calcio. E’ appassionato di astronomia e legge i libri di Margherita Hack, che lui chiama “la signora delle stelle”.
Da grande vuol fare il carabiniere.
L’ha deciso il giorno in cui ha visto il film su Salvo D’Acquisto, quello con Massimo Ranieri. Dice che un carabiniere deve parlare l’inglese per svolgere indagini internazionali e deve essere un campione di karate per combattere contro i nemici. Perciò studia e si impegna al massimo.
Tutti i giorni vuole passare davanti al monumento di fronte alla caserma di Cologno Monzese intitolata a Salvo, a due passi da casa nostra. E ogni 23 settembre (anniversario dell’eroico sacrificio di D’Acquisto) e ogni 25 aprile gli porta un mazzo di fiori.
Primavera 2007 Emanuele ha 6 anni. Frequenta la prima elementare. A marzo cambia scuola. Nuovi insegnanti, nuovi compagni. Lui si trova subito bene, è felice. Studia. Corre la Stramilano. Il 17 maggio farà il suo secondo concerto di pianoforte. Gioca. Legge. A maggio diventerà cintura arancione di karate.
10 aprile 2007: mattina Mio figlio ha mal di pancia. Viene il dottore e ci consiglia di andare al pronto soccorso. Ospedale San Raffaele. Pronto soccorso. Attesa. Visita. Attesa. Esame. Attesa. Altro esame. Passano così otto ore.
Emanuele ha paura, è tutto nuovo per lui, non ha mai visto un dottore finora. Si sforza di restare tranquillo, vuol fare l’ometto. Solo lo sguardo impaurito tradisce la sua ansia. Lo tranquillizzo. Si fida di me, purtroppo, sono la sua mamma!
Vuol fare il bravo: otto ore di visite e controlli senza un capriccio e senza mai dire no. Finalmente la diagnosi: appendicite. Bisogna operare. Subito. Lo accompagniamo in sala operatoria, mio marito e io. Lui ci arriva sulle sue belle gambette sane e forti. Sale da solo sul lettino. E’ impaurito ma non versa una lacrima.
10 aprile 2007: tarda serata Tutto è pronto. Gli do un bacio. L’ultimo. Aspettiamo in pediatria. Il lettino è pronto da ore. Nessuno ci dice niente. Preoccupazione. Ansia. Panico! Ma ecco quattro dottori in camice. Chi sono?
“Signora, abbiamo avuto un problema: 15 minuti senza ossigeno al cervello!” Cosa? Che vuol dire? Aspettate! Se ne vanno. Noi non capiamo. Cos’è successo? Un problema! Che problema? Ossigeno? Cervello? CHE VUOL DIRE? Nessuno ci spiega niente. Incubo! Il pensiero si ghiaccia. Poi esplode. Terapia intensiva.....
Emanuele il 10 aprile del 2007 entrò all'ospedale San Raffaele di Milano per una semplice operazione di appendicite, ma durante la preanestesia, non si sa ancora esattamente per quale motivo, è rimasto in anossia per 15 minuti o più, successivamente è rimasto in terapia intensiva per 2 mesi e ha subito l'asportazione della tecafrontale perchè la pressione endocranica è aumentata a dismisura.
Il 28 maggio 2007 è stato dimesso con la corteccia celebrale distrutta, il cervello a macchia di leopardo, senza osso frontale e in stato di coma neurovegetativo e ricoverato presso la clinica riabilitativa "La nostra famiglia" di Bosisio Parini (LC). Da allora viene nutrito artificialmente.
Il 10 settembre è tornato al San Raffale di Milano per rimettere la teca frontale è stato ricoverato presso la clinica di Bosisio. Emanuele ha subito in totale 5 operazioni.
ATTUALMENTE E' A CASA DOVE HA BISOGNO DI ASSISTENZA 24 ORE SU 24
La salvezza di Emanuele Emanuele ha bisogno di cure per poter ritornare come era prima, un bambino sano. Nonostante riversi in uno stato di coma neurovegetativo "irreversibile", noi genitori, con il sostegno di familiari e amici ormai in tutto il mondo, non vogliamo arrenderci. Non smettiamo mai di cercare in tutti i modi informazioni su una possibile riabilitazione più rapida, cure d'avanguardia o anche un'eventuale ennesima operazione, in Italia o nel mondo.
Grazie alla diffusione della notizia e al vostro contributo, questi sogni possono diventare realtà ed Emanuele potrà tornare a sorridere.
ORA EMANUELE E' A CASA A COLOGNO MONZESE E HA BISOGNO DI ASSISTENZA 24 ORE SU 24
Banca Popolare di Milano, filiale di Cologno Monzese ag.68 (MI) Coordinate Bancarie "Salviamo Emanuele" D 05584 32970 Conto Corrente n.500 codice IBAN: IT22 D 05584 32970 000000000500 Coordinate estere: Cod. IBAN: IT22 D 05584 32970 Cod. SWIFT : BPM I I TMM068
LA FAMIGLIA LO BUE RINGRAZIA DI CUORE CHI VOLESSE AIUTARE IL NOSTRO PICCOLO EMANUELE
Se volete contattarci, chiamate al numero 333 2915163 o visitate il blog di Emanuele
purtroppo, di bambini così, ce ne sono davvero tanti, e le difficoltà per le loro famiglie immense; oltretutto la società e le leggi dello stato, tendono ad emarginare chi ha problemi gravi, invece di aiutare (te lo dico per esperienza). per fortuna ci sono ancora tante persone volenterose che in silenzio danno una mano in questo difficile compito............. ti segnalo il sito di SIMONE CASTELLANI www.versoilcuore.it senza parole.............
3 commenti:
senza parole Luca..
luca, ho i brividi...
purtroppo, di bambini così, ce ne sono davvero tanti, e le difficoltà per le loro famiglie immense; oltretutto la società e le leggi dello stato, tendono ad emarginare chi ha problemi gravi, invece di aiutare (te lo dico per esperienza).
per fortuna ci sono ancora tante persone volenterose che in silenzio danno una mano in questo difficile compito.............
ti segnalo il sito di SIMONE CASTELLANI
www.versoilcuore.it
senza parole.............
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